Il mio ingenuo cuore,
ferito da insano odio,
colmo di amarezza,
corre verso casa
per ritrovare "pace".
Ma altro dolore trova:
a soqquadro la casa
e le segrete cose,
e la mia vita, i ladri,
tra lo scompiglio grande
hanno lasciato.
Esco nel giardinetto
e fulgida la mimosa
appare ebbra di vita
alle carezze del vento.
Con mani stanche,
lieve la sfioro,
e a me passa la sua
dolce frescura.
Ecco nessuno mi ha rubato
l'oro amico,
i grappoli vaporosi
che a primavera brillano
di bellezza intatta.