Nella notte oscura per un attimo ti ho visto,
raccolto su te stesso, sul pavimento,
accanto a me dormivi senza respiro,
proseguivi il mio sogno che solo
la pioggia di un temporale estivo
aveva troncato.
Fra bianche falesie, corrose dal mare,
si alzava il canto delle onde fino
a raggiungere il cielo, imperlato di stelle.
E come una lama di luce rischiaravi a me
il cammino, i tuoi biondi boccoli splendenti,
le ali aperte a protegger la mia via,
fratello mio che da tanto mi accompagni.
Incredulo ti guardavo mentre mi facevi
cenno di seguirti lungo una galattica strada
di astri lucenti.
Ma uno scroscio di pioggia mi ha svegliato
e mai potrà sapere la meta di quel viaggio
iniziato un giorno di maggio di cinquantotto anni fa.
Al risveglio ho pensato che fosse solo un sogno,
ma nella penombra, accanto a me,
una bianca piuma mi guardava.