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Ulisse allo specchio allo Zar in caduta

Il mio dolore atroce
buffamente si beffa
nel riflesso beffa

Guardandomi nello specchio

della mia stessa stupidità
sguaiatamente nervosamente rido

nella bocca sdentata di una vecchia Troia

Il primitivo attaccamento
d’un cordone ombelicale
in Coscienza corporea viscerale

Ti ho dato l’anima in carne cruda
su un cavallo a dondolo di legno duro

La mia anima fanciulla
l’hai calpestata calcolata profanata

Perdendomi
perdi
te stesso

Vomitando tutta la mia Vita
in un canovaccio s porco!!!!

 

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1 commenti:

  • dna blu il 15/10/2008 23:38
    hai ragione vinci, adesso ho apprezzato molto di più questa poesia. Lo zar è proprio caduto.
    grazie vinci

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