Chissà quanta gente
sedeva proprio qui
prima di me.
Baci dati con indifferenza
-infondo chi sei?-
su questi sporchi sedili,
lungo queste grosse
rotaie arrugginite.
Baci regalati con tristezza
ed avarizia,
controvoglia…
forse per noia.
se mi fermo un attimo un solo volto
mi accarezza l’anima.
-e non è il tuo-
Una sola canzone
mi sfiora la pelle.
-e tu non la conosci-
con sguardo sognante
tu scrivi sul mio quaderno
“extremamènte maravillosa
con
i
capelli
raccolti”
allora non mi guardare
-non ti voglio ferire-
Ma l’ho già fatto.
In vecchi vagoni
che raccolgono
visi stanchi
d’un lungo viaggio
e
di una vita
*siamo tutti uguali.*
Automi,
accomunati da un solo spazio,
qualche speranza
ed una sola destinazione.
Ma vorrei poter sentire
i pensieri di questi
anonimi volti
per accorgermi che
, forse,
*Siamo tutti diversi.*