A volte m’incanti
Fra i tuoi risi
i tuoi pianti
Tu stupiscili
Con la tua feroce
determinata rabbia
Mentre pianti una vigna
Nel tuo campo di vigogna
Vivi in mezzo
A mille loro paranoie
Domandandoti in fondo
Cosa sia giusto
O cosa nostra
Chiedi soltanto rispetto
In fiducia
Per la tua femminilità
Esplodendo
in violenza
nelle fodere
Delle malsane tasche
bucate
d’un universo tipicamente maschile
Pur volendo mantenere la tua dolcezza
Di zucchero filato
In stella a forma
Di pandolce
Diventi ogni giorno
Sempre più maschio
essendo
la tua apertura
costantemente assediata
insidiata
quasi odiata
dall'impotenza maschile
di godere
la sua libera libertà
creatrice
Sessualmente moralmente spiritualmente
ti viene voglia veramente di filare via
Fra le tue splendide piante di vigna
In vita altrove
altra gente
Dove nessun male
Nessun volgare ridere potrà mai raggiungerti
Potrai finalmente partorire
Fra canne di sonori bamboo
Il tuo meraviglioso ed unico figlio
Solamente per il tuo diletto