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L'ORCO

Le urla, là in cucina.
I colpi, là in cucina.
I pianti, là in cucina.

Ti tappi le orecchie
con le mani, per non sentire,
chiudi gli occhi per
chiudere fuori il mondo,
sigilli il cuore
per non farlo scoppiare.

Nel tuo mondo di bambina
non ci dovevano essere gli orchi;
gli orchi dovevano essere nelle favole,
non nella tua cucina.

Giorni, mesi, anni,
e l'orco è lì,
urla, bestemmia,
sfoga i suoi bestiali istinti
su chi non si difende.

La guardi, gli occhi gonfi,
il corpo coperto di lividi,
e ti chiedi perché,
perché non si ribella,
perché accetta le percosse,
perché piange in silenzio.

Sei tu, se non ci fossi tu,
lei si ribellerebbe,
lei forse sarebbe già andata via,
lo avrebbe lasciato solo
nel suo mondo di violenza.

Pensi di annullarti, pensi di cancellarti,
vorresti sparire, vorresti non essere nata.
Sei triste, sei timida,
sei insicura, sei spaventata.

Ti fanno paura gli uomini,
cresci con dentro
i rumori dei pugni, dei calci,
cresci con dentro
le lacrime versate,
con negli occhi il viso di tua madre
gonfio di botte e di pianto.

Non voglio uomini,
non voglio fare l'amore,

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0 recensioni:

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20 commenti:

  • loretta margherita citarei il 12/03/2009 06:32
    molto bella, i miei figli hanno assistito a queste scene, quando il loro padre, mi faceva questo, ci sono voluti anni e tanto amore, per insegnare loro, dopo la mia separazione, la pace e l'amore, ora sono degli splendidi uomini, pieni di valori. ma quella esperienza mia, dolorosa, mi ha permesso di creare, di proporre, centri di accoglienza, per tutte coloro che subiscono questo. grazie vincenzo, per aver descritto, così bene, questo dramma
  • Paola Reda il 29/11/2008 22:14
    Ogni tanto rileggo questa poesia e mi si stringe il cuore. So di non essere un critico neutrale perchè conosco quell'orco. Ho già lasciato il mio commento sul tema di cui parli, ma non posso fare a meno di intervenire di nuovo. Troppo dolore gratuito alle povere vittime e troppa indifferenza in chi ne sente solo parlare. Si pensa che questi drammi si consumino SOLO in casa altrui... errore... grosso errore.
    Ho 55 anni ed ancora mi sento male a pensare al passato, a quando ero dodicenne.
    Perchè allora noi, più o meno pittori dell'anima, descrittori del dolore che definiamo autentico, non cerchiamo di creare "un'isola" ove deporre e RACCOGLIERE tanto dolore? Pensiamoci: sarebbe una grande opportunità da offrire a chi subisce ed un'altrettanto grande opportunità per chi c'è passato o, comunque, vuol dare una mano ad ascoltare.
  • sabrina pieraccioni il 29/11/2008 15:15
    e la mia aparente freddezza si scioglie nel leggere la tua poesia... il tuo urlo... la speranza..
  • Sonia Di Mattei il 03/10/2008 21:31
    la lungheza, quasi ossessiva amplifica il senso d'angoscia che ti prende leggendo questa poesia. Hanno trasmesso un film su quest'argomento poche settimane fa "la bestia nel cuore", che rende bene l'idea della violenza e della sofferenza che devono affrontare nella loro vita le persone che hanno subito un trauma di queste proporzioni. Ho letto anche qualcosa di Susanna Tamaro "per voce sola", dove apppunto racconta delle storie di bambini vittime degli "orchi", che dimorano tranquillamente tra le pareti domestiche
  • Riccardo Brumana il 24/09/2008 00:58
    una bella poesia, consentimi di dissentire sul fatto che lei sia diventata dolce e tenera crazie al dolore che ha dovuto subire, questo genere di cose non ha aspetti positivi o risvolti vantaggiosi, mai, per nessuno. probabilmente lei è diventata così poichè sentendosi anche in colpa "senza motivo come spesso accade per le colpe che ci auto imputiamo" nei confronti della madre e vedendola così docile per amor suo ha imparato ad amare così profondamente sua madre che la paura nei confronti del padre è passato in secondo piano.
    la poesia è molto forte, mi è piaciuta anche se lunga, ogni passaggio è essenziale quindi non avresti potuto accorciarla senza perdere qualcosa di importante.
    nel complesso mi è piaciuta.
  • Paola Reda il 23/09/2008 08:00
    Troppo spesso l'orco si maschera da brava persone ed a volte, purtroppo, lo hai perfino in casa. Si nutre del dolore che provoca con le botte, ma soprattutto di quello che provoca attraverso la violenza del corpo e dell'anima della piccola vittima. Purtroppo non mette in conto che la piccola vittima cresce e, con lei, crescerà anche il suo odio per ciò che ha dovuto subire. Non si sentirà più "sporca" come allora, come lui voleva farla sentire per mantenere il suo vigliacco segreto.
    Ma ciò che l'orco le ha fatto le ha lasciato una profonda, indelebile cicatrice nell'anima: un doloroso ricordo che non se ne andrà mai neanche quando diventi moglie, madre o sei avanti negli anni.
    Credimi Vincenzo... credimi.
    Bella poesia, coraggiosa nella sua denuncia, dolorosamente vera.
  • Dolce Sorriso il 18/09/2008 15:16
    bella e profonda
    bravo
  • le fabbriche dismesse il 15/09/2008 19:40
    Le ferite sotto pelle sono quelle che non si chiudono mai... la tua poesia è bella e profonda.. complimenti!!!
  • Ada FIRINO il 04/09/2008 10:46
    ... gli orchi meritano di essere dimenticati, come ho fatto io.
  • Fabio Mancini il 04/09/2008 08:29
    Più che poesia sembra un racconto sotto forma di dedica. Ma anche se la mia sensazione fosse sbagliata, mi sembra doveroso dire che, il fatto di mettere in luce situazioni scabrose è senz'altro un gesto lodevole da parte tua. Il Male non va taciuto, nascosto, occultato, ma evitato, dopo averlo fissato a lungo. La consapevolezza dell'uomo sta nella conoscenza e nella libertà di scegliere il Bene. Sempre. Saluti, Fabio
  • Anonimo il 29/08/2008 09:01
    Vincenzo un applauso sincero per questa stupenda poesia...
    È una poesia che affronta il tema della violenza sulle donne, un tema che a me, futura donna, è molto caro...
    Sei stato davvero bravo (per quanto sia drammatico) ad adottare sia nello stile, sia nelle parole, sia nelle immagini (l'Orco e non solo) il punto di vista di una bambina, di una figlia innocente in cui i tizzoni di "quel fuoco" temo difficilmente si spegneranno del tutto...
    Sei stato, però, ancora più bravo a dire che c'è speranza, che ci sono i principi non orchi, che ci sono i baci sentiti e non "di paura", che c'è amore senza violenza...

    ..."Voliamo insieme, mano nella mano, verso il sogno di un mondo senza orchi"...

    Stupenda davvero, vincenzo... Un
  • Aedo il 28/08/2008 17:40
    Poesia meravigliosa, Vincenzo: con la tua arte e la forza espressiva dei versi poni l'accento su terrificanti realtà. Quanti orchi distruggono o tentano di annientare l'anima di persone, che si sentono strappate con la violenza inaudita l'identità, l'anima, il valore della propria persona! Ma come dici tu alla fine, loro sono più forti dei carnefici e riusciranno a innalzarsi dal mondo brutale, ritrovando la serenità perduta nell'orizzonte dei sogni. Bravissimo!!!!
    Un abbraccio
    Ignazio
  • Stefano Romano il 28/08/2008 12:57
    "... Voglio solo sognare
    un mondo senza orchi..."

    ...
  • Anonimo il 27/08/2008 12:57
    ecco qua... ho letto la prima...

    ed ora continuo...
    perchè ... la strada è bella!
    C'è il sole e un'arietta fresca...
    continuo...
  • Cinzia Gargiulo il 26/08/2008 00:06
    Vincenzo trasformi in poesia tutto quello che ti colpisce... Questa poesia è bellissima nella sua cruda verità.
    Sarebbe bello un mondo senza orchi ma purtroppo ce ne sono di più di quanto si possa immaginare. I danni che un bambino/a può subire sono profondi e solo pochi ne vengono veramente fuori solo quelli che trovano la forza per guardarsi dentro fino in fondo e affrontare faccia a faccia le proprie paure. Quella forza la si può trovare solo dopo aver toccato il fondo, è la disperazione o forse l'istinto di sopravvivenza che te la fa tirar fuori perchè o soccombi o scegli di lottare per la tua vita... e la vita è una.
    Ma non tutti riescono a vincere questa battaglia chi lo fa si può ritenere fortunato. Quanta fatica per riuscirci!
    Poesia che mi ha toccata in modo paricolare...È bello che questa bambina -donna nel finale trova una mano amica a sostenerla, quanta tenerezza in questo gesto...
    Un abbraccio...
  • sabrina balbinetti il 25/08/2008 22:59
    caro vincenzo mi hai spiazzata... sono con le lacrime agli occhi per la crudezza e le verità quotidiane che questa tua poesia racchiude.
    il bene vince sempre sul male
    magnifica
  • nicoletta spina il 25/08/2008 22:35
    Com'è vero purtoppo, caro Vincenzo, l'orco lascia segni indelebili nell'anima e le ferite anche se cicatrizzano cambiano
    chi le ha subite. Bellissima questa mano che si tende per portare chi ha sofferto a dimenticare nel sogno. Un abbraccio, caro amico

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