I suoi polpastrelli,
Danzavano come lampi
Davanti alle mie ciglia,
Distratte dai miei fuochi bianchi…
Sorrise sicuro
E piegò le sue ginocchia
Alla mia ombra tra le rocce…
“Vorresti forse conoscere
Il Segreto,
Possedere
Il mio
Stupore?
Esso giace dietro cento porte
Di fuoco,
Custodito da cento
Messaggeri della
Notte…
Solo al Costruttore,
Dalle mani
Azzurre e taglienti,
La mia dimora
Spalanca
Gli usci atterriti
E i messaggeri s’inchinano,
Prostrandosi
Devoti…
Riponi
La tua spada nel fodero
E il tuo fiore
Ai piedi di un vero
Ardore…
…Ella attende nel tempo
La dimora,
Che tu costruirai
Al suo Stupore,
Con mani taglienti
E impazzito d’amore …”