Nel desolato crocevia della vita umana
desolanti figure
lavorano per proteggere il proprio vaso d'onore
pregando per un po' d'acqua regolarmente versata
ciascuno nella propria opera immaginaria.
La chiamano esistenza, questa
noiosa, triste, stupenda.
Creazione di un comunque misero destino.
Mi dicono che è così che si vive
in posti angusti
reali o pensati
non fa differenza.
Dietro dolci espressioni affannate
parole cadenti
decadenti come goccie di pioggia su di un animo immaturo
scrosciano calpestando la verità più vera
che, in fondo, non ci è preclusa
addescando indifferenza latente
rovesciata nello squallore comune.
Davanti agli argini di un po' di falsa commiserazione inconsapevolmente concentrati sullo scorrere del tempo
trascorriamo i nostri schemi giornalieri
credendo che tutto ciò che accade importi a qualcuno..
miscuglio di ego accennati.
È tutto qui?
È veramente tutto qui?
Le persone dovrebbero smettere di farsi condizionare
da quello che non sanno.