Candida. Tonda. Perfetta.
Precipita nel chiaro nitore
di una campana di cristallo
e ferve in superficie,
contro la gravità,
contro la pesante densità
sulla quale balla
in una bolla bianca.
Medica i miei affanni,
ne abuso e dimentico il medico
e i potenziali danni;
ciò che cura non può avere inganni!
La pastiglia s'assottiglia in acqua,
il mio amore intatto s'è disciolto
in effervescenza, è un farmaco che dà dipendenza.
Un soldino portentoso ho gettato
nel pozzo dei desideri
"Guariscimi!"gli ho chiesto
e vedo quei bordi lisci
incresparsi corrosi dal liquido.
Confido in questa compressa,
il nostro amore, dico, la promessa...
Ma guarda! della pasticca che resta?
Solo vapore e bollicine che s'inseguono
sulla trasparenza del bicchiere...
-"Allontana da me questo calice"-
mi dicesti con un'occhiata in tralice.
Fra flaconi e ampolle
ho fatto visita allo speziale,
con la preghiera che guarisca il mio male.
Gli ho parlato dei sintomi, ché ferite e lividi
non sono visibili.
È un malanno molto comune,
assai grave della cui cura ancora non è
nota la ricetta.
Smetto di contemplare
la mia storia fallita,
e prendo congedo dai ricordi.
Questa caramella bianca
mi farà sentir meno stanca...