Vane ombre sfuggenti,
fantasmi di un tempo sepolto
volteggiano patetici
sul palcoscenico dei ricordi,
fra ragnatele e polvere
che offuscano luci e colori.
Inutili tentativi di far rivivere
momenti di un passato fuggito,
gioie che oggi sono smorfie,
brandelli di sogni perduti,
discorsi lasciati a metà,
percorsi mai conclusi.
Vuota è la platea,
nessuno è interessato
alla mesta danza della memoria,
dove la musica di allora
oggi è triste rimpianto.
A nulla vale scavare
fra ciò che ormai è svanito:
meglio smorzare le luci
ed avvolgersi nel buio dell'oblio.