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Bari-Milano

Ho preso il treno Bari-Milano
e mi trovo seduto in compagnia
di una donnona sulla quarantina
armata di borsone della spesa.
Mi si rivolge con accento barese
in un italiano strascicato
da massaia di paese
che non ha studiato
"Andate spesso a Milano?"
mi chiede, e poi mi spiega
che lei si muove poco da Palese
dove abita, e comunque
non va quasi mai così lontano.
"Stavolta lo faccio per bisogno..."
sussurra con un filo di ritegno.
Io le sorrido
e do fondo al mio libro, al mio giornale.
Dormicchio un po', un po' sogno.
A Bologna
sale in carrozza una signora
e con marcato accento milanese
chiede spiegazioni al controllore:
"Perché è in ritardo?
Non hanno detto niente qui".
Entra e mi sorride gentilmente
cercando una presa di corrente
per il suo piccì.
Che milanese atipica, mi tratta
quasi come fossi un suo cliente.
Esco un momento per fare pipì.
Il tempo di uno sguardo,
della pronuncia d'una doppia consonante.
Torno e stupisco. Le donne
si abbracciano, si scambiano una foto
sorridono e... parlano straniero!
Hanno lo stesso accento
adesso, e in egual modo
esprimono un eguale sentimento.
Mi guardano e mi spiegano: "Noi due
fino ai vent'anni abbiam vissuto
nello stesso quartiere di Tirana".
Ed io mi siedo
nella mia nuova veste di straniero
in un cantuccio di scompartimento.
Ora si parlano di Bari e di Milano
l'una in barese, l'altra in milanese
per "integrare" me, un albanese
che vede realizzarsi finalmente
l'unitario sogno italiano.

 

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11 commenti:

  • Nicola Saracino il 17/07/2009 18:45
    Grazie Aldo, di avermi dato l'occasione di confermare. Sì, dopo pochi anni molti di loro, cioè di noi, acquisiscono cioè acquisiamo, sempre noi illiri, una perfetta pronuncia locale.
  • Aldo Occhipinti il 17/07/2009 18:35
    fino a vent'anni a Tirana e poi acquisiscono una perfetta pronuncia locale? apperte quest'appunto da maestriuno per cui ti chiedo venia... devo complimentarmi per il tuo pezzo. Ben strutturato, semplice, che svela una realtà che fa riflettere. Siamo tutti cittadini del mondo... che in fondo non è così grande e ci contiene... tutti vicini
  • Vincenzo Capitanucci il 11/10/2008 07:08
    Deve risorgere da un incubo tutto questo...è meglio forse prendere il Milano Bari... ed infilarsi nel sogno a lungo termine del corridoio 8... Milano non ha il mare...è piccola... soffocante... ed i prati con i foulards verdi.. sono disperatamente marci...

    Bravissimo Nicola...
  • Nicola Saracino il 10/10/2008 08:50
    Grazie Angelica. L' "unitario sogno italiano" è quello del Risorgimento. Nicola
  • Nicola Saracino il 10/10/2008 08:48
    Grazie Fulvio, apprezzo. Nicola
  • Nicola Saracino il 10/10/2008 08:48
    Per Suzi: sarà un grande piacere. Nicola
  • Nicola Saracino il 10/10/2008 08:13
    Per Giuseppe: non è né vero né immaginario... è per metà reale, per metà sogno
  • Anonimo il 10/10/2008 01:01
    Un bel spaccato di quotidianetà, con una dose di ironia. che non guasta mai...
    Bravo Nicola...
    ciao
    Angelica
  • suzana Kuqi il 09/10/2008 22:37
    Sorprendente Nicola. Chissà, posso incontrarti in un treno, ma ti giuro che ti parlero in albanese. Molto bella. Ciao.
  • Anonimo il 09/10/2008 22:15
    Bel racconto, Nicola, ricco, carico. Giusto averne fatto poesia.
  • Giuseppe ABBAMONTE il 09/10/2008 20:37
    Nicola
    più che una poesia mi sembra un gustoso racconto, di un episodio interessante e che fa riflettere. Non so se l'episodio che racconti sia vero o immaginario. L'unitario sogno italiano, quello sì che sta diventando vero. Con tutto ciò che di positivo e negativo può comportare.
    Un componimento, come al solito, originale e di qualità. Ottima.

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