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Aprendo per un attimo una finestra dalla baia di Ha-noi Ha-long Termine
Ogni giorno disonori
Il tuo caro padre in cielo
Vedi
solo campi marci di mais
sono marciti al tuo passaggio
non te ne rendi conto
come sempre
del male che stai facendo intorno a Te
stai infangando
sporcando la pace di questo sito
dove persone trovavano un po’ di pace
ristoro alle proprie pene
sorridendo nella gioia
Sei incosciente del tuo male
per non avere mai imparato a leggere
fra le righe
Parlare con te
È a dir poco solo un blaterare
un calpestare le blatte
(anche loro condividono e portano l’essenza di Dio
con il povero maiale in braciole
se no Dio non sarebbe più onnipresente
Onnipotente
l’universo crollerebbe
impotente
per una piccola assenza
una piccola banale dimenticanza)
a questo punto
il confronto
è
di rigore
con insetti
degnissimi
di rispetto
Onore anche a Aldo
con il suo fiore in crescenza
lui si compisciava dalle risate
almeno lui sapeva ben scrivere
e leggere ancora meglio
mi rifiuto
di ascoltarti
inquini solo
il pensiero
provocando conati di vomito
(non a me
Io ne rido
E tu sai benissimo cosa ride in me
quando ti sento apparire
la mia anima
l’ho già vomitata
inutilmente
sui tuoi piedi
ed il paradosso
e che voglio ancora bene
ad una serpe
in muta di biscia)
Presumi
deduci
senza vedere
parli
condanni
cosa sai
cosa mangio oggi io
vuoi dedurre
con la tua logica cristallina
ma senza veggenza
sei un povero uomo
non hai neanche capito
se il nostro menu era carico di carne
quell’estate
era per i tuoi cani e per te
Pensavo di averti dato un esempio
d’Amore
con la mia dedizione
vedo di quei giorni principeschi
non ti è rimasto
dentro niente
neanche un esempio
come sempre
manchi
della più completa
Sensibilità
dell’ Amore
Anche se leggi da trentanni
un unico solo santo libro
non ne hai capito l’essenza
partendo nelle tue crociate infamanti
come sempre
tu che non sai leggere un libro statico
vuoi saper leggere un persona in movimento
presunzione da cristallo
a cui non è stata data la luce
Mi dispiace
non posso farci niente
Salutami
I tuoi cani
E quel povero cane
di te stesso
(se almeno ti fosse chiaro
l’adesso
ma non ci credo
Ohimé
manco di vera fede
fede in un miracolo transeunte)
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0 recensioni:
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- Invettiva molto agrodocle, un po' blanda in certi tratti... ti consiglio di leggere qualche epigrammatico greco o latino (archiloco-marziale su tutti) ciau!
- Era la tua ultima chance con me Steven Bedijan te la sei castrata... ancora una volta non sai leggere fra le righe...
Don Aldo...è megglio di te.. di gran lunga... Om...
Ci rivedremo nel giardino... purtroppo dove vado tu non puoi entrare... neanche dalla finestra...
Ad-dio...
Anonimo il 20/10/2008 18:57
Non ho mai dato del letame a nessuno. Ho definito letame gli insulti e le polemiche velenose che vengono sparse nei commenti. Comunque, contro le palle non ho armi e taccio.
Anonimo il 20/10/2008 18:07
Legenda:
Stefano Mariano alias Giovanni Carlucci alias Luigi Santini alias chissà chi
Per lui, il proprio nome è un optional
Anonimo il 20/10/2008 17:55
Grazie Vince, grazie da parte mia e di una folla intera. Sappiamo che ti stai esponendo a tutela nostra.
Sono quello che Stefano Mariano ha definito, fra l'altro, "sacca di feci" senza che io l'abbia mai insultato in alcun modo. Nè lo farò ora: ho abbastanza stima di me stesso. Mariano merita d'insultarci tutti, ma non d'essere insultato da me. Chi si crede d'essere? Se vuole il lusso d'un mio insulto me lo deve pagare in euro, altro che dollari!
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