Vaghe stelle dell'orsa, io non
credevo, di tornar ancora
per comtemplarvi.
Sul paterno giardino
scintillanti, e ragionar
con voi dalle finestre,
di questa casa dove
abitai fanciulla,
e delle gioie mie
vidi la fine...
Quante immagini un tempo,
e quante fole...
E delle luci a voi compagne!
Allora che seduta in
verde zolla, delle sere,
passar gran parte,
mirando il cielo, ed
ascoltando, il
canto delle rane
rimaste nello stagno!
E la lucciola errava
sulle siepi e aiuole,
sussurando al vento,
ai viali dorati, e i cipressi
la nella lontana selva...