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DUE ABISSI CHE S'INCONTRANO...

Un mistero di silenzio ci separa
mentr’io ti sento ancor più vicina,
nei paraggi dell’esistenza.

Nelle tue labbra ordinatrici
trova ordine la mia vita;
le tue parole racchiudono inesplicabili spazi,
varcando senza vesti
profondissime gote
ed indugiando librate nell’aria
(come aloni sospirati dal vento…).

La mia voce tremante
s’incatena alla tua suadente;
in ogni mio pensiero
converge un brivido in fiamme,
mentre il mediterraneo delle mie labbra
emette
scintille
di fuoco
-per te-.

Ti ho vista,
in un momento ti sei persa;
mi ungesti di luce
e in un attimo i miei occhi
presero la forma dei tuoi sguardi,
liberando per te
sguardi d’Amore incontrollati
(vetri spezzati che si specchiano,
granelli di sabbia che si bagnano…).

Un linguaggio ancestrale
trasuda dal tuo sorriso,
mentre la mia mano
- impigliata nella rete di oggi e di ieri -
è ancora riversa sulla tua,
rifugiandosi in una valle d’eternità e d’immenso…

Imprigionato ai tuoi passi
seguo la tua ombra in simbiosi;
ogni carezza
-freccia puntata d’ogni tentazione-
permuta il dolore represso in un grido,
mentr’io raccolgo un fiore bianco di magnolia
per ritrarti un’altra volta.

Abbattuti muri di resistenza,
tolgo il sonno alle labbra,

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