Motivi rari, sconosciuti
per voi silenzi hanno cantato
certi d’aver mutato il corso del fiume
e non m’avete amato.
M’avete dato sorrisi artefatti
vaghi, distratti, sguardi opachi,
luci alternate a pietà
come gli addobbi della vostra festa.
Io risi di sole voi di pioggia
io giardini di rose, voi di tempesta.
Alba e tramonti i nostri incontri
dalla foggia impacciata
e così finiva la serata.
Fiorita da mendace affetto,
l’antico che venite a ricordare
è il solito falsare con dispetto,
sterile e scialbo, sempre errato,
scaduto da tempo,
passato alla memoria:
una vecchia storia dimenticata.
Voi non mi avete amato
e a ben altro amore
ho ipotecato il mio cuore.