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Tu, o Dio, sei Trinità

Noi atomi d'infinito,
smarrito il tuo sigillo di figli,
privi di Tua gioiosa Compagnia,
ci perdiamo in solitudini siderali,
in deserti di speranze,
ci imbattiamo amareggiati
in finestre chiuse di fraternità.
Ma ecco improvviso alito
di Tua Presenza Amica
ci pungola lieve, veloce,
irruento, potente
e, come i vinti
alla mercé dei vincitori,
dai caldi spazi dell'anima,
Ti invochiamo, o Trinità,
Tu sei un Dio al plurale,
Misericordia di Padre,
Redenzione di Figlio,
Amore di Spirito Santo.

 

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8 commenti:

  • Anonimo il 09/12/2008 09:00
    Cara Rosarita, nessuna disputa, ti assicuro. Tanto più che noi intervenuti (Vincenzo, Giuliano, Fulvio) siamo tre amici. Personalmente non avrei nulla contro le religioni se non fosse per le tragiche... controindicazioni che insanguinano il modo ogni giorno, da sempre (!) mentre carità amore si esplicano perfettamente anche in modo laico, senza cruenti effetti collaterali. Certo, bisogna essere capaci di rinunciare alla (facile) lusinga d'immortalità e spostare un po' l'indice della nostra aspirazione ad un alto significato esistenziale.
    Grazie a te cara Rosarita, che hai tutta la mia stima... non da oggi.
  • Rosarita De Martino il 08/12/2008 20:37
    Ringrazio tutti coloro che intorno alla poesia sulla Trinità hanno fatto diversi critiche filosofiche e culturali, ma io non intendevo e non intendo dare vita a una disputam in quanto umilmente guardo a Dio come una famiglia, dove regna l'amore supremo e vorrei tanto che tutti noi (specie i poeti) formiamo una catena di solidarietà, pur nella diversità dei nostri personali interessi e punti di vista. La religione in genere dovrebbe servire solo per unire gli uomoni e non per dividerli in opposti fanatismi ideologici. Un grosso abbraccio a tutti i miei amici. Rosarita
  • Anonimo il 05/12/2008 17:35
    Caro Vincenzo, abbiamo scritto contemporaneamente il mio prec. commento. Mai mescolato politica e religioni e non credo lo si debba fare. Lo ha fatto invece Costantino: se non avesse avuto un suo tornaconto politico nell'ufficializzare il cristianesimo, il Concilio di Nicea non avrebbe avuto luogo e la Trinità (che scrivo in maiuscolo per rispetto dei credenti) non esisterebbe nemmeno come parola. In vece sua avremmo qualcos'altro. Tutto qui.
  • Anonimo il 05/12/2008 17:25
    Cara Rosarita, non dar retta a Giuliano.
    La mia rigorosa disamina storica nulla toglie alla tua bella poesia che basa sulla Fede il cui significato va ben oltre la mia disamina.
  • giuliano paolini il 05/12/2008 14:10
    ahi ahi sei andata a stanare quella vecchia faina di musso e adesso ti tocca
  • Anonimo il 05/12/2008 13:08
    Definità da molti storici delle religioni un "delirio dottrinale", la Trinità è stata concepita da un pugno di vescovi presieduti dall'imperatore pagano Costantino nel concilio di Nicea dell'anno +325.
    Avendo quel Concilio definito la divinità di Cristo al pari del Padre, l'espediente della Trinità aveva lo scopo di conservare al cristianesimo la matrice nonoteista.
    Questo dogma venne rigettato da gran parte dei cristiani -ariani, macedoniani, unitariani- e innescò scismi e confitti dei quali si dice che fecero più morti di qualsiasi pestilenza.

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