A volte dubito
che il sole stringa la terra
in un abbraccio singolare chiamato calore.
Io non sento nulla.
A volte dubito della luna.
Incostante nell' ascoltare una musica nascere dal cuore.
Io non posso vedere.
Ho scelto di ingannare i tersi risvolti del giorno
immaginando l' inverno degli incubi volare via,
come un aquilone perso nel vuoto.
Ma io non so volare.
Ho scelto di guidare dall' alba fino al tramonto.
Dal sostanziale all' incondizionato,
vulcanico addio.
Ma come girandola in follie d' oltreoceano
mi è parso di riscoprire il perduto.
Uno scoglio guarnito di indecente e morbida schiuma.