È l’essere di quel che non è ancora,
è l’atto di quel ch’è solo in potenza,
è ciò che concretizza ora per ora
quello che esiste solo come assenza.
Può essere ansia, brivido, impazienza,
tanto paura quanto eccitazione.
Ma non sia codardia né indifferenza
e men che meno sia rassegnazione!
Perché poi, a ben pensarci, l’esistenza
è totalmente intrisa dall’attesa
di quello che non è, di cui siam senza,
su cui non si può aver niuna pretesa.
Di ciò che ognun di noi n’abbia coscienza,
ché questa verità è la più importante:
l’attesa è della vita vera essenza,
l’evento, ahimè, non dura che un istante!