Il tuo silenzio avevo udito
lungo i faraglioni dell’oceano
nelle rocce rosa cristallo
naufragio di bellezza.
Voci sommesse di chi prega
su strade che portano al pianto
mi chiedevano senso e conforto
per peccati mai compiuti.
Non si possono abbattere
le rocce dure di granito
senza procurarsi ferite
frugai dunque, tra i pensieri di Dio.
Regina della vita è la sofferenza
che come un’amante paziente
ha atteso che mi spogliassi
per piantarmi nella carne
le sue unghie affilate.
Dal petto zampillò
sangue rosso e denso
e un brivido freddo
mi scosse la schiena!