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Coseificazione polverizzante dell’essere
Indurendomi di Cuore
nel mio rosso durone
ciliegia
sono diventato
una statua grottesca
l’ombra
di me stesso
nelle vene miniere
il mio sangue azzurro
carico di detriti
non giunge più fluido
alle sue arcane grotte
Non portando
la liberazione
della transumanza
danzante
alle sette bufale
tuonanti
dai loro fiori di loto
ai fulminanti pascoli celesti
Grasso o magro
prima o poi
cadrò
dalle mie tasche
iene
piene o vuote
che siano
di spontanee peonie
sedate
O
di finissime aristocratiche
orchidee
Inevitabilmente
precipiterò
dal mio zoccolo duro
di centauro Equo
riducendo in polvere
l’equanimità
l’anca intima statuaria
della mia Anima
equestre
racchiusa
in una nicchia
Alienata
dal quotidiano
oblioso
lavoro
rupestre
strisciante
Inabilitante
la nobiltà
del sudore
degli sforzi
compagni
per mancanza
di un Patio
d’archi giardini
in fiori
di fontana
di Vera vita
in colomba
nel Dì
eppure lo spazio
del giorno
non mancava
d’infinito
Vento
di Ali
Alate
nel nostro subatomico
Corpo d’Arca volante!!!!
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- ... spontanee peonie sedate O di finissime aristocratiche orchidee...
... due splendidi fiori, aiuteranno il tuo Cuore che riprenderà a volare!!!
Molto bella Vincenzo!
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