Avida città
che macchi di molestia
l'intimità del silenzio...
quello specchio dell'anima
che il tuo rumore...
annerisce di pietoso velo.
Potresti sentire
il battito del cuore...
se a ridestarlo
fosse il fruscio delle foglie
tra i rami dell'albero
rispettoso del tuo risveglio...
quel sibilo che echeggia
come musica suonata
da insonni stelle vagabonde...
curiose entità
lucenti di trascendenza...
felpate di dolce armonia...
in equilibrio sulla follia.
Il fiume del giorno
scorre veloce
e travolge ogni intento
di sentirne la sua carezza...
e lì sulla riva
si ritrovano i desideri
che fermano il tempo
con i loro sogni...
ormai stufi di rimanere tali.
Quando il sole fa capolino
trova già
un bagliore di luce della notte
rimasto ad attenderlo...
che sorridendo...
delicatamente si inchina
consapevole della sua grazia.