Grazie
per le infinite
finestre
aperte
spazianti
su immense formidabili ginestre
di luce in giallo
dove cielo e mare si confondono
in sovrumani silenzi
Corrono e precedono
le ore dell’Alba
in vestitini di passioni rosse
girasoli inseguitori
impazziti nei loro soli
tagliandosi un orecchio
per ascoltare meglio
le follie innamorate
di grandi universali
Dove son celate ai miei occhi
le desertiche rose
fioriscono gli effimeri eterni amori
sepolti da un velo di sabbia
in una breve lacrima
caduta di traverso dal cielo
annegando
in solitudine
trovo desertici padri
assetati d’acqua viva
io
con loro canto
sotto un ramo di glicine in Amore
con una anima stupidina e chiaccherona
giocando
fra i suoi rami sottili
guidato
in danza
dai miei balocchi in oro