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Riflesso

Ridi beffardo specchio gran mendace
non mi vedrai devoto e genuflesso
d'innanzi al tuo cospetto come un fesso
ne mai sarò tuo schiavo o tuo seguace,

malvagio ed anche peggio di un rapace
cagion di quel capriccio tuo indefesso
di catturar le prede e poi il riflesso
lo rendi come e se ti pare e piace.

Son franco dal bisogno perché vecchio,
le mie Bolzano son del sessantotto
e la mia chioma sta sospesa a un chiodo,

cerco la sera e il sole traccia il lodo
staglia sul muro un ombra in un sol botto
chiari contorni come in uno specchio.

 

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1 commenti:

  • Verbena il 13/09/2014 10:41
    Il mio elogio per questo sonetto di perfetta esecuzione e di con tenuto assai pregevole. Scelta accurata di vocaboli e di piacevole lettura. Molto apprezzata.

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