Quanti quando
Mi hanno vista andar via,
Posti,
Case,
Persone,
Maniglie…
Quanti risvegli
E oblii,
Quante strade,
Polveri,
Erba calpestata,
Scogli,
Morti apparenti,
Formicolii
Quanto sole a cuocermi la testa,
Neve a bloccarmi i polmoni,
Mare a seccarmi gli occhi,
Lune a ricordarmi d’essere sognante,
Attimi di scivolosa sabbia
Tra scoscesi inverni alberati
E liquide trasparenze di corallo
Ma
Mai un sogno
Ha osato
Uscire da se stesso
Per donarmi la sua essenza
Tra le mani sanguinante inchiostro,
Tra le dita palpitante creatura,
Mentre la guarda stupito
E bellissimo
E stanco
Nel risveglio
Comprenderà appieno
La deflagrazione inevitabile
Della sua pelle,
Quando ne cambierà i colori mutando
Come ora succede
Per natura
E miracolo siderale...
Fiore si desta
Nel mondo che fece
E amplesso trasfigura
Morendo di vita