dentro fossi d' argilla
si cantan versi agli dei.
mentre intorno, una stella
si ricorda di noi.
le tristi storie degli eroi
ed i peccati – ormai banali -
madre terra li fa suoi
sfidando altera tutti i cieli.
come angeli smarriti
in una selva di bugie
di silenzi e di ruggiti
lastrichiamo queste vie.
c' è questa gente che miseria bestemmia
che implora un dio che li ha feriti.
un dio lontano, che come un feudo regna
granelli di sabbia, e luoghi mai chiamati.
e poi le lotte, ed i dubbi
che tormentano in coro
questo eterno caino
che ha nome Uomo.
batterò il figlio,
come fece mio padre
negherò una carezza
a chi chiese il suo pane.
non nascemmo per questo
ma l' assedio è stringente:
scanna e piangi, se puoi
la sola notte ci attende.