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Stacco

lei si è uccisa, tu l'hai amata.
qualche volta,
pensi ancora a lei. questo è tutto,

a te, a lei, non puoi più guardare,

appeso alla corda della pazzia,
non ce la fai a saltare dallo sgabello,

riprendi il tuo lavoro, assicura la tua pensione.

la sirena squillò. Ugo chiuse il quaderno e
saltò giù dal muretto.
sistemò le maniche del suo grembiule bianco
macchiato di sangue,
e si mise in fila

come tanti altri.

 

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5 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 22/01/2014 02:22
    apprezzata, complimenti.
  • Anonimo il 13/04/2012 16:05
    splendida poesia complimenti alberto

5 commenti:

  • Michele palermo il 19/03/2009 10:30
    Ermetica è la parola giusta... libera di interpretazione ma solo per alcune cose..
    Bella.
  • Anonimo il 23/02/2009 23:18
    Bravissimo.
  • Kiara Luna il 23/02/2009 17:42
    Nel suo ermetismo ci leggo tanto dolore e tanta indifferenza, dopo la paura di vivere è più grande di quella di morire.
    Ciao Alberto, bella poesia.
  • Anonimo il 23/02/2009 12:58
    Ciao,
    bella poesia, sembra quasi il finale di un racconto...
    Ora, però, mi hai incuriosito: Ugo è un macellaio, un chirurgo che ha fallito un'operazione o...?
    Un saluto
    Contessa Lara
  • Donato Delfin8 il 23/02/2009 09:59
    In fila! molto bella. grazie a presto

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