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Gocce

Lui
lontano
invadente
affamato
teso

un giugno di fuoco
un giorno qualunque
caldo
afoso
intenso

ci annebbiamo la mente
i sensi
il cuore

un amore che trabocca
cola
esige.

Gogge
di sudore
in penombra

scendono
cadono
sulle labbra
sfiorano il collo

percorrono il ventre
scivolano oltre

minuti intensi
di ansie proibite
nudi negli attimi.

E le dita scivolano
inesorabili
taglienti
avvolgenti

sono le sue

avvolgono
incidono
premono
affondano.

Gocce si mischiano
ora
più dense
copiose
abbondanti

urlano
calde
salate
vogliose di lui.

 

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3 commenti:

  • Tiziano Romeo il 09/01/2007 00:28
    come vorrei essere io
  • Elena il 27/06/2006 11:40
    ... piacevoli stille di piacere...

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