Nel vuoto
in un cielo di velluto nero tempestato di lucide stelle immobili
una sfera traslucida in trasparenze nello spazio fluttua
in un dolce movimento traslatorio leggermente rotatorio
al suo interno il feto di un bimbo
magico fatato figlio che il fato risposa con se stesso
racchiuso in un sublime riposo
sulle pareti della sfera
scintillano immagini di stupendi paesaggi terrestri
montani marini silvestri abitati da dee ninfe elfi dei centauri folleti ondine
Il suo Regno
Queste immagini si riflettono sul suo corpo scivolando in carezze
creando una impressione caleidoscopica camaleontica sul suo corpicino
sorridente nella deriva della sua Lattea via
Rimarrei ore
a guardarlo
in questa luce soffusa
e sono già ore
Una luce proviene e si diffonde dall’interno dalla culla delle cose
e mi culla
Devo alzarmi
l’Alba bussa
alzarmi dalle porte scardinando me stesso
lottando ancora una volta contro la mia infinita stanchezza
che in questa visione dolcemente si trastulla
se vogliono liberarmene e renderla concretamente pubblica
in un probabile di primo mattino
un immane sforzo
in un miscuglio misto di vero Amore e d’egocentrico svogliato amore