Sono un uomo posato
non un selvaggio mangiante con le mie Ma-mani
anche se la mia bestia vorrebbe
Mangio con le posate
non sono ancora sposato
ma già felicemente divorziato
Sulla lavagnetta della mia vita c’è scritto
pulire l’orologio
in una logica dalle regole d'oro
che tegola
da anni la lustro
per rendere magico il mio tempo nel sacro tempio
Le campane della chiesa vicina sono pensante-mente immobili nel loro bronzo
mi farò il bagno nell’aceto di un ascetico bonzo
accetto anche questo per Amore
a colpi d’accetta però
per aver accettato un morso di mela
l’ho ancora nel pomo
Sogno i pomi delle Esperidi
sono sempre pieno di speranza
ne riempio la stanza
Mentre in un angolo della cucina un gufo nero
mi guarda
già assaporando una facile
probabile preda
Devo far presto!!!!