Ho guardato i suoi occhi,
brillanti come i lapilli
di un vulcano
ma freddi come la rugiada
del mattino…
Li ho guardati mentre lentamente
mi giravi le spalle
e ti allontanavi nella nebbia,
mentre nuvole grigie
passeggiavano nel cielo.
Ed io, immobile,
con le mani strette a pugno,
livide,
correvo verso di lei
cercando di fermarla, di capire,
di stringerla un ultima volta…
Ma erano solo i miei pensieri
ad inseguirla,
mentre io, immobile,
la perdevo, le ultime luci dell’alba
a raccogliere le mie fredde lacrime…