Quando lasciai sogni
di bimba
e l’acerbo corpo
prese forme armoniche
di donna in boccio,
scoprii l’amore
da un bacio rubatomi
in un campo di grano.
Passarono gli anni
tinti di rosa acceso,
ma solo oggi ho compreso
che gli uomini, sono come
i re delle carte, nel gioco
della vita e dell’amore.
Mi sfiorò il corpo
re di danari,
senza comprendere che
l’amore non ha prezzo,
sposai il re di picche
per ricevere solo disprezzo.
Lo lasciai, re di fiori
poi solo incontrai,
ma furono brevi gli amori.
Così vo, da tempo, cercando
il quarto re, quello di cuori,
e anche se ti sto baciando,
amore mio, mi domando
qual di questi re tu sia,
e se quest’amore è un ‘altra
bugia.
Ma non ci penso più di tanto,
ciò che importa è
che ti sto amando.