Reclamo il diritto di morire quando lo decido io
e di donare i miei organi
Mi sa che potrete recuperare solo i miei occhi
tutto il resto è marcio
Sono da Aquila lontana
e da Talpa vicina
Vedo e scavo
una tomba di luce
Non ho scelto di nascere
quello l’avete deciso voi
genitori
Lasciatemi almeno il piacere di uccidermi
a modo mio
visto che mi private anche quello
di vivere in pace
stati
Svanendo amato amante
nei statici immortali geni di un toro
d’un Noto Io
in assoluta libertà
nella pienezza delle mie lucide facoltà mentali
vi saluto in salute di salvezza
decapito ridendo in dolce follia il mio innocente corpo
Lui sa ed è molto più spontaneo di me