È la crisi: le borse son crollate,
le fabbriche licenziano operai,
consumi in calo, vendite in affanno,
vacillano le banche, sono guai.
È un coro di lamenti disperati,
allarme di governi e specialisti,
dotti pareri, cure e gran ricette,
impegnati i più noti economisti.
In effetti il problema è molto grave:
le imprese non producono ricchezza,
la gente non può andare più in vacanza
o vivere nel lusso ed agiatezza;
difficile diventa alla famiglia
assicurare un auto a componente,
capi griffati, beni voluttuari,
spendere e consumare come niente.
È un dramma per chi ha avuto sempre tutto
accettare uno stile moderato,
rinunciare al di più, accontentarsi
di ciò che altri solo hanno sognato.
Penso a quanti, affamati e derelitti,
l'attuale problema non li sfiora:
per loro è stata e sempre sarà crisi,
terribile, crudele e la si ignora.