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Che io sia maledetto!

Che io sia maldetto!
Il nome lo devo agli antichi conquistatori, l’occhio lesto e feroce alla mia pervasiva follia senza scampo.
Ed ho il cuore malato e furente, che tutto ama e tutto vuole senza lasciarmi tregua.
Ed ho l’anima gemente e decadente dei miti che sogno ancora vivi in qualche antro dentro di me.
Ed il cipiglio delle ere passate alberga silente nel mio verbo acerbo che tutto indaga e tutto scuote.
Ed è folle il mio sapore di vino.
Ed è terribile l’acquoso odore.
Che io sia maledetto!
Perché chi come me non sa darsi pace, perché chi come me non ha mete, perché chi come me spegne anche i più orgogliosi cuori, perché chi come me non da freno agli amati rancori, perché chi è come me merita la fine.
L’ultima indispensabile fine.
Che io sia maledetto!

 

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2 commenti:

  • Alessandro Cancian il 03/10/2006 15:12
    Che dire: con parole scolpite nel marmo della tua corteccia di ultimo dei dannati hai tracciato il profilo di anime pari alla tua, che ancora pulsano sotto il muschio della foresta incantata. Sono al tuo fianco... e quindi maledetto!
  • Anonimo il 28/09/2006 09:28
    ... che introspezione... cruda e severa. Bella.

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