1
Mi siedo sopra i mobili,
mi siedo sopra tutte le labbra,
in un posto poco esatto.
Sarò capace di costruire il rumore
come chi scopre un buco bramoso
nel mezzo delle pietre dove
bruciano coltelli
o si mastica rose.
I orologi sussurrano.
2
Ho finito di laurearmi in demolizioni
l’estate cade vertiginosa sulla bocca
pomeriggi di vento e musica sacra.
Mio diavolo giovane morsicato dai corni
i girasoli ornamentali di beata giostra,
vecchia di residui che la porta via in superficie
dopo dei baci e della piscia.
3
le mie arme sono crostacei umidi,
gatti pietrificati dalla brezza.
Dove esista paesaggi di sale e cicogna,
i miei veleni cigolano e
si nutrono di ragazze voraci.
Perché la grandezza del mare,
se esiste tanto fascino in un bicchiere d’acqua?
Mi rallegra i posti tenebrosi,
la retromarcia di balli e baci.
Sono un animale calibrato al rimorso
o un oscuro dottore in demolizioni?