Parole incoscienti
come saltelli sull’acqua,
appunti di viaggio
che la carrozza è il sole
e le travi della luna sono giaciglio di viandante
Acerba impronta,
dinamica figura come l’ombra
passeggia muri con l’intero
e non ha limiti che superino i piedi,
né devia sulle porte o le maniglie,
ma attraversa scene e meraviglie
cori di rondini e specchi di pupille
Bacia il cuore
il non atteso nella notte
e rivela l’acume del selvaggio
e la sua intensa peculiarità di cigno
nel morire di vita
coronando…
Fotogrammi di pelle,
di sesamo,
di iodio,
lampi dischiusi in polarità di sogni
Esperta madre
dell’irreale accaduto,
memoria è il nome
dell’eterno vissuto.