Ho perso lo specchio della mia anima
come aver perso la visione della vita,
come il cielo che si divide dalla terra.
Colpevole innocente, io un vincente che perde.
Eppure i miei sogni accartocciati
scaraventati per terra,
sono una cartaccia di giornale,
l'indifferenza dei passanti
guardando tra le fessure del tombino,
l'acqua torbida,
tra mozziconi di sigarette e smog.
Il fumo nasconde il suo sorriso,
lei che nella frenesia di tutti i giorni
camminando talvolta pensa me.
E io ti imploro,
mentre cammini velocemente,
di rispolverare quell'ultima mia carta sporca.
Prendimi, sono qui,
guarda indietro, nel tuo passato.
Una folata di vento mi spinge a te
e mi rallegro
ma non ci fai caso,
avendo paura di sbagliare
mi calpesti, definitivamente.
Costretto a rimanere sul ciglio della strada,
nella speranza.