Tra i pascoli ampi,
tra colline nevose,
l’ eco si svela di un mistero
che è solito mutare ogni cosa.
Ma vi son luoghi asciutti,
screpolati dai torti,
su cui regna, desolato, un silenzio;
è il funerario ossequio
ai figli rimasti, tra i vinti.
Ristora le mie seti, arido, un vento,
pungola e sprona,
che ogni cosa scenda a valle,
miscelerà gli elementi
tra le nevi liquefatte al sole.
È, Natura, duplice
e impassibile;
diluisce nel tutto la sua essenza,
e profuma ciò che resta
di demoni e di fate.
E questa calca di esseri
strattona, si urta. Tutti siam,
seri, quando si gioca.