E ti cerco ancora, ma dove sei?
Attimi, giorni e mesi passano così
Ma io resto ancora qui.
Nella speranza di vederti
Cammino da solo
Tra case distrutte, discorse e strade interrotte.
E ti cerco ancora, ma dove sei?
Questo portone troppe volte è stato bussato.
Oramai sfondato.
Crollano le case, le chiese e le cose.
Sotto le cose altre cose, cumuli di macerie.
Da li sotto sibili, gemiti, urla
Rimandano a parole fatte di speranze,
speranze che rimangono parole
soffocate dal peso costante.
E ti cerco ancora, ma dove sei?
Mi avvertono che la terra è tremata,
non ho sentito nulla eppure
ora sembra cosi asfissiante
sentire fastidiosa la polvere,
nelle narici, che si è alzata.
Mi sembra di capire che tutto è distrutto.
E ti cerco ancora, ma dove sei?
Mi scorri nella mente,
come scorrono i titoli noiosi del Tg,
giorno per giorno.
Gente senza dimora, bambini sparsi, fiumi di gente
Corrono in cerca di un qualcosa
Davanti ai miei occhi vaganti,
mi districo scansandomi.
E ti cerco ancora, ma dove sei?
Eccoti, ti vedo …
Mi alzo di colpo,
è un sogno …
Ho avuto l’illusione di un sogno,
magari mi sveglio ma non è un sogno,
ci avviciniamo,
lentamente,
assaporando il momento,
stavolta la scossa la sento,
elimini i pensieri, soffochi il cuore,
sprofondi tra le mie braccia,
realizzi il tempo, ricostruisci palazzi e strade.
Quanta fatica
Ma sei la cosa più bella.
Uniti,
ma non sembrano fermarsi le scosse.
Mi strappi un’ ultimo urlo …
Ma dove sei? E ti cerco ancora.