Ho caricato in uno scarico di tempo l’universale sulle mie spalle affossate
prendendolo dagli speroni l’ho rinchiuso a forza in una piccola bottiglia di birra in dimensione tre D
ho inserito per dargli un po’ di vita interna la musica dei Doors
una Porta spazio-temporale a valvola di farfalla in uscita salvezza di sicurezza per disordini mentali
per renderla più attraente in vitale gli ho legato a-mo' di cappio intorno al collo un bel fiocchetto rosso a quadruplice nodo
l’ho in seguito abbandonata sul eremo d’una panchina del porto era troppo pesante da portare vicino ad altri contenitori dal barattolo di fagioli fino all’elegante anfora cristallina riempita di frizzante champagne dando a questa piccola bottiglietta nel buio del suo fondo una voglia infinita di mare in maretta di tempestoso amore visto da un cannocchiale dalla profonda distante lente a forma di lunetta focale
Mio Dio ma questo sono io quelli siete Voi
prima che la musica finisca vieni mia divina luce
dovrò di nuovo de-capsularmi l’orbitale occhio rinchiuso atavicamente nelle tenebre della mia testa di serpente non essendo ancora pronto a diventare cavalcante nebulosa fra stelle ruggenti grondanti polvere in bagliori di luccicante esterrefatto perlaceo vetro!!!!