“Qual buon vento vi porta, Signore?
Qui ai pie’ dei monti, sotto
le stelle alpine?
Ma molto lungi dal sole
che infonde gioia alla vita? ”
Rispose mia madre, smarrita:
“Andiamo alla bottega,
per comprare del pane.
Mia figlia insegna:
la scuola l’ha chiamata,
non importa il paese,
importa solo il fine
che il cuore si propone. ”
E di rimando l’indigeno:
“Ma riflettete, signore:
qui è ancora buio,
quando sono le nove,
comincia ad albeggiare
che sono le dieci.
Siete quasi straniere,
cosa fate? Ce li avete
i pattini? E gli scarponi
con il pelo di lupo?
E le pellicce di montone? ”
Ad ogni domanda annuimmo,
tenendoci per mano.
E poi, l’inverno andò via:
spuntarono i bucaneve,
fiorirono i biancospini,
fiorirono le palle di neve
e la rosa bianca, regina delle nevi.
Ma le piccole viole,
quelle odorose, quanto bello è il sole,
rimasero in un angolo del cuore
aspettando un ritorno.