Non riesco più a guardare il mare,
disse un giorno un gabbiano.
Mare che ho tanto amato e che tanto amo ancora,
che sempre sorvolavo giocando col vento che
sotto le ali sosteneva il mio volo sospingendomi
verso mete sognate e lontane.
Lo sguardo lambiva quell'acqua e quel cielo
e con l'aria salmastra, pungente e dolce insieme,
m'inebriavo fino a stordirmi di blu.
Mare che contemplavo con occhi assetati
che si perdevano
all'orizzonte e fin là,
dove incontravo i suoi occhi.
Era bello, era bello perché
era con me ed io con lui,
insieme in un unico afflato.
Ed ora che ho perso il suo amore,
io, che in quest'amore mi sono smarrito,
in questo mare e nel suo blu profondo,
sono un gabbiano senza più le ali
che, piegato e sconfitto,
arresta il suo viaggio
verso quelle mete adesso più lontane...
che non smetterà mai di sognare.