Ombrosa, silenziosa, rumorosa, soleggiata,
alimenta le sue... acque dalla storica via Emilia,
gettandosi, affluente tumultuoso,
in via Giardini:
è via del Parco.
Allegra e spienserata sponda la sinistra,
austera e seria quella destra.
Amo questa via e le sue contraddizioni,
i palazzi ricchi vestiti d'antica nobiltà,
contrapposti alla gioia della gente,
alle grida dei bambini,
alle giostre sempre uguali,
al drogato impenitente che si buca tra la folla.
Amo questa via quando il sole lentamente la risveglia
rincorrendo il freddo che ancora si nasconde tra le fronde,
e come per magia sboccian i mille tavolini
delle baracchine.
Timidamente appaiono persone,
rossi pesciolini un po' smarriti,
nella vasca di questa nuova primavera.
Anch'io nuoto in questa vasca
che l'estate trova brulicante della gioia che è la vita,
mi siedo al tavolino e disseto la mia vista
al passaggio delle donne in passerella,
alle coppie ormai anziane che passeggiano,
mano nella mano,
ai bambini che leccano il gelato,
agli sguardi penetranti di abbronzati don Giovanni,
col Ferrari parcheggiato in doppia fila.
Vivo questa via, il suo fragore,
vivo questa via quando lentamente spegne le sue luci
e si fermano i rumori.
Amerò sempre questa via di casa mia:
è via del Parco.