Lungo la via che conduce al paese
arrivai,
la neve, alibi al mio corto passo,
allungava il mio tempo come ombra di luna.
L’ultima curva poi il declivio,
eccolo, solo,
immobile ed eterno.
Tetti spioventi, il campanile,
la casa di tufo,
il cane randagio,
il pioppo e la quercia coperta di muschio.
Mi fermo un istante,
per ascoltare il silenzio
che solo la neve racconta.
La Madonna che sorreggere suo Figlio,
alle mie spalle rimane,
icona posata su fredda colonna di marmo,
patrona di alterne fortune,
protegge ed osserva,
baluardo al destino degli uomini.
Io qui da sola,
laggiù i miei giorni passati,
il freddo mi gela le guance
e riscalda il mio cuore.
Mi assale la voglia di correre,
ma i miei passi sono macigni.
Vorrei fermare quest’attimo,
rimanere qui nell’oblio
eterna, come su tela dipinta.