Di tanto in tanto, quando viene sera,
fuori dalla finestra un lampione grigio
pare farsi troppo vicino
così tanto che lo si potrebbe toccare.
La luce attira le falene, che armonicamente
intorno a quello sterile gigante di ferro,
rese evanescenti dall'oscurità del cielo,
danzano.
Una danza di morte, sovente,
affrontano con dignità. Come gli uomini,
in trappola in questo sciagurato
ciclo vitale, urtano con violenza
gli spigoli dell'esistanza finchè non giacciono esanimi,
così le falene, attratte e respinte dall'unica
fioca luce che squarcia il nero della notte,
si dibattono, travolte, incuranti del rogo mortale.
Come il tempo le vite umane, così quelle
strane farfalle la luce consuma.
E l'alto lampione s'accende ogni notte
mentre l'eterna sequenza continua e la terra
tace.