La luna vergognandosi,
si nasconde fra le nuvole.
La notte ha atteso pazientemente il tuo ritorno,
preoccupata,
che ti fossi potuta perdere nel buio,
eclissarti.
Il tuo silenzio grida e
queste urla mi fanno paura,
se voglio viverti,
voglio farlo anche senza respirare,
trovarne l'essenza poichè ti sento dentro.
Mi impongo anch'io il silenzio,
leggero come pioggia che cade a stento,
affidando la mia guarigione alle cure del vento,
dandogli la possibilità di unirci
nell'ombra di un salice, piangente anch'esso,
con i suoi rami stanchi.