Idiomatico
era necessario
aspettarti
nella calura ferrosa
e rovente
Dispensarti come briciola
negarti
come ombra
alla luce
E sono stanca
dell’elemosina
stanca
della polvere
stanca dell’asma mentale
stanca
degli
incroci
Sprovveduta
spasmodica
greca
celluloide
sono io
quel cuore
malato
invasato
collassato
Sono pronti
i bagagli
Voglio l’innesto
pratico
tra le scapole
metaforiche
e rigettarmi
come cenere
cremata
traslucida
nella materia prima
che mi rigurgitò
dal sale
banale
nell’invenzione
di viscere
dal desiderio
d’immortale
Non sognerò
m’incarno
Esco dall’acqua
interamente
e sola mi brucio
di buchi neri
nera
alga