A volte mi chiedo
ne val davvero la pena?
dare il meglio
dell'anima mia
e spararmi la tua in vena?
O è tutta una scena,
larve evanescenti inutili
d'una umanità in cancrena.
Danze grottesche
di ami futili e futili esche.
Ma non è un purgatorio,
stolto idealista che sei
che vedi il vero nelle ombre riflesse.
Mi sento come Dino sui monti,
che si voltava a guardar il paese suo,
anime distanti,
non tornano mai i conti.
Non ti torna il meglio, credimi,
se dai il meglio di te,
molla le redini,
non lo hai ancora imparato?
Vorrei le maschere che ho gettato,
e danzare la falsa danza dilagante,
ma te l'ho detto:
lui male m'ha plasmato,
disgraziato
io che non t'ho ascoltato,
diversamente nato,
per amare ed essere amato
e non per questi giochi del cazzo
che mi rompono il cazzo
e mi fanno uscire pazzo.
Meglio evitare
e andare in taverna
che stare con te, donna;
tanto ho capito:
il meglio non torna
ed io sempre lì
ed una e due e tre e cento volte
a rompermi le corna
sempre sullo stesso fottutissimo muro.
Quanto sarebbe bello, alla fine
saper dire veramente: ma va fa 'n culo.