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IL PASSATO

IL PASSATO

Sono ferita,
ma corro,
corro senza tregua.

Le mie braccia languono di sangue,
le mie gambe vacillano di stanchezza,
ma corro,
corro senza tregua…

I rami degli alberi sono lame appuntite,
che sfiorano il mio petto,
bramando di trafiggere il mio cuore,
ma io corro,
corro senza tregua.

I miei passi scricchiolanti si confondono
e si mischiano all’ansimare della bestia,
che corre,
corre anche lei senza tregua…

Il mio cacciatore è sempre più vicino,
si ricarica ad ogni mia caduta.
Corro, corro ancora,
ma la tregua è vicina,
la bestia è vicina.

Mi volto,
guardo avanti.
Adesso corro, corro più veloce,
i rami taglienti degli alberi divengono ostacoli da schivare.

La bestia,
ora alle mie spalle,
diviene fiato caldo per le mie vele.
Non è più un nemico da cui scappare,
ma il mio maestro…

Ora io guardo avanti,
darò, alle mie ferite,
il tempo di guarire.

Darò il tempo di riposare alle mie gambe,
perché ora cammino,
cammino solo,
ma sempre
e ancora,
senza tregua.

 

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5 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 21/09/2016 07:18
    Troppo lunga e ripetitiva, comunque andabile ma non troppo.

5 commenti:

  • DOMENICO FRUSTAGLI il 09/12/2011 14:37
    Poesia intensa.
    Scritta col cuore.
  • filippo Di Martino il 19/03/2008 19:50
    :bacio:
  • Piero Fortunato Conforte il 18/09/2007 14:58
    salve, Marta la tua poesia mi ha colpito al cuore, si vede che anche tu scrivi con il cuore, no come quelle persone...
    spero che ne scriva altre altrettanto toccanti,
    buona giornata!
  • fabio Menci il 02/04/2007 23:55
    quale e' la tua magia? quale e' quella con cui regni nei miei sogni?
  • michele marra il 17/08/2006 12:41
    voto positivo

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