Fuggirò da quest'isola un giorno,
cavalcando selvaggia, la settima onda.
Questi flutti crudeli e ruggenti
che batton lo scoglio, io debbo sfidare.
Chiederò la giustizia del mare,
perché quella dell'uomo è fallace.
Dirò a lui di ridarmi la mia libertà.
Mi han strappato i miei anni migliori,
la mia forza, il sorriso, la mia dignità.
Mi hanno dato un tomba per casa,
senza suoni o parole: il silenzio che uccide.
Voglio vivere ancora e ancor forte.
Ed avere la forza dell'odio e dei pazzi,
per strappare quel cuore di serpe
di quel giudice col viso da uomo.
Quel ghignante demonio, che ha voluto
rubarmi la vita a nutrire la sua.
Voglio vivere ancora e ancor forte,
a mani nude sfidare la morte.
Volerà la farfalla nella bocca del mare,
rimarrà tatuata ancora al mio petto,
o con l'anima addosso se andrà chissà dove.
Volerà la farfalla contro il mare rabbioso,
verso un nuovo tramonto e la sua libertà.